Tradizioni
24/06/2018
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Quando il sole tramonta, la sera del 23 giugno, iniziano i festeggiamenti per la festa di San Giovanni Battista. Carica di magia e presagi, quella di San Giovanni è la notte che decide i destini dell’intero anno solare: pratiche divinatorie, lavacri di purificazione, falò rituali, raccolta notturna di rugiada ed erbe benefiche (iperico, agnocasto, lavanda, artemisia, verbena, ruta, ribes, rosmarino).
Anche nella Valle d'Itria ci sono molte credenze legate alla notte di San Giovanni.
Tradizionalmente, le donne raccolglievano diverse specie di piante alla vigilia di San Giovanni, tra cui finocchio, ruta, rosmarino, verbena di limone, malva, maggiociondolo, digitale e fiori di sambuco. Nella festa di San Giovanni, è consuetudine raccogliere l'erba perenne "Erba di San Giovanni" [Hypericum perforatum, noto come perforare l'erba di San Giovanni, comune erba di San Giovanni, è una pianta da fiore della famiglia delle Hypericaceae].
Fin dal medioevo, l'erba è stata appesa su porte, finestre e icone per tenere lontane streghe e spiriti maligni.
Il fuoco è l'elemento più tipico associato alla celebrazione di San Giovanni; questi fuochi erano falò accesi in onore di San Giovanni alla vigilia e il giorno di San Giovanni e servivano a respingere streghe e spiriti maligni.
Una tradizione molto particolare in Italia, legata alla notte di San Giovanni, è la preparazione del liquore nocino da noci acerbe, un'abitudine le cui origini si perdono nel tempo.
La tradizione sostiene che si debba scegliere un numero dispari di noci verdi nella notte tra il 23 e il 24 giugno, quindi devono essere lasciate sull'erba per impregnarsi del particolare potere scaturito dalla notte magica.
Scopri con noi le più antiche tradizioni della Valle d'Itria.