Riti
22/10/2018
TAGS Tradizioni Cultura Popolare Puglia
Ritualità e magia popolare nell'Italia del sud trovano le proprie origini nelle antiche civiltà degli Ittiti e degli Egizi [Noviello, 1986]. L'uomo, privo di un'adeguata conoscenza di natura e scienza, di fronte alle misteriose forze che regolano la vita, si affidava a rituali magici che mescolavano antiche pratiche omeopatiche alla religione. Formule e invocazioni contro vermi, malocchio, dolori intestinali o legati alla gravidanza, fino all'allontanamento di spiriti e folletti capricciosi e molesti come i “monachelli”.
Qui, come altrove, sono le donne a fare da tramite fra il mondo reale e quello trascendentale.
Antiche pratiche che mescolano sacro e profano, una vera e propria dottrina senza testi, tramandata oralmente, mantenuta inalterata per secoli. E tutto ciò è sotto i nostri occhi, una rete di tradizioni che da luogo a luogo, prende nomi differenti, ma che “funziona” a detta di alcuni perchè permette di avvicinarsi a Dio, alla natura, a quel mistero chiamato vita che da sempre l'uomo ha cercato di svelare.
'Ajure
Spirito maligno che appare di notte, si siede sul petto delle persone immobilizzandole e rendendo loro impossibile persino aprire gli occhi. Ingarbuglia i capelli del malcapitato e dà dei pizzichi che lasciano il segno fino al mattino. Le vittime cercano di sbarazzarsi di questa creatura sedendosi in bagno con del cibo e invitandola, con una cantilena magica, a dividerlo con loro, cosa che trova disgustosa e quindi riuscendo a farla scappare.
Monachidde
Un piccolo omino non più alto di due palmi di mano, vestito con un saio, piuttosto suscettibile, che non risparmia scherzetti nel cuore della notte. Si invaghisce spesso delle belle fanciulle e, secondo alcuni, ama frequentare le stalle in quanto ghiotto di biada. Inoltre questo spiritello nell'oscurità, si diverte a giocare con le lunghe criniere dei cavalli, creando delle perfette trecce oppure, le arruffa, le aggroviglia in un modo così stringente che risulta molto difficile metterle in ordine. Altre volte ama spostare o far sparire oggetti, far cascare dalle sedie la gente e sporcare il bucato appena steso.
Alcuni sostengono che l'unico modo per mettere il Monachello alla porta sarebbe quello di porre un ferro di cavallo e delle corna di bue sull'uscio. Questo stratagemma, utile per raggiungere un po' di tranquillità, potrebbe portare, secondo la leggenda, anche alla perdita di una grossa opportunità.
Il folletto infatti, conosce i luoghi in cui sono nascosti grandi tesori, simpatizzarci non è quindi una cattiva idea. Questo buffo e permaloso omino, tiene in modo particolare al suo lungo cappello rosso a forma di cono e adorno di campanelli che indossa in ogni momento. Se le sue vittime dovessero riuscire a sfilarlo dal suo capo, lo spiritello sarebbe disposto a sborsare fior di quattrini pur di riaverlo indietro.